La reincarnazione implica il continuare di qualcosa che per qualche motivo non è stato realizzato. Nel ambito del Advaita, rendersi conto di essere l'eternità e dimorarci è andare oltre il ciclo delle reincarnazioni. Non resta nulla in sospeso da terminare, e scomparendo ogni illusione di individualità e distinzione del tutto, anche ciò che si incarna scompare, o si rivela per ciò che è : amore, eternità, beatitudine, Sè, ...
Certo il liberarsi di tanti limiti apre la coscienza, o meglio l'attenzione verso l'universalità della nostra coscienza, e ci rendiamo sempre più consapevoli di tanti stati interiori, che per qualcuno sono di vite passate. Un advaitin non cade però in troppe speculazioni sul tema, qualunque cosa sia sono sempre giochi della mente e delle percezioni. Personalmente li vedo come un indice che mostra che la "realtà" è qualcosa di più amplio di ciò che a volte crediamo. Andiamo oltre ed immergiamoci nell'eternità che è la nostra vera dimora :)
Rudraksha - Lacrime di Shiva , o rudraska.blogspot.com è un sito personale in cui parlo delle mie esperienze ed argomentazioni riguardo misticismo, religioni, ricerca interiore, realizzazione spirituale, conoscenza del sè, o come vogliamo chiamarla. Cercherò di trovare collegamenti tra le varie fedi e metodi, anche se come impostanzione tendo maggiormente a quella della scuola advaita ed indicare eventuali errori del cammino, che in fondo sono parte del cammino stesso.
venerdì 14 febbraio 2014
Riguardo alla reincarnazione
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E' un concetto molto simile al quello del primo Buddhismo, al quale poi si è aggiunta l'idea del Bodhisattva, ovvero di colui che, pur avendo capito e potendosi liberare dal giogo delle rinascite, preferisce non farlo per portare testimonanianza agli altri che ancora fuori non ne sono.
RispondiEliminaVedo che è un po' che non pubblichi... spero non stia abbandonando il blog, ma d'altronde anche l'attaccamento ad esso sarebbe un errore, no? ;-)
www.wolfghost.com
:)
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