Lasciandomi cullare nei processi mentali e prendendone coscienza percepisco e sento quella libertà di essere, di divenire nel loro scorrere e creare mondi. Vedo le altre invidualità come 'aggregati', pietre nello stesso fiume il cui flusso universale di coscienza unificare e leviga. Così che le differenze tra 'me' e 'gli altri' mi sembrano sempre più questione della mente e non tanto e del tutto, di coscienza... e sento di comprendere, di sentire, profondamente ogni cosa e di essere, da sempre e per sempre oltre anche questa percezione.
Non c'é nulla di imperfetto in questa perfezione, il cui senso stesso della parola cade...
Nessun commento:
Posta un commento
Ho attivato la moderazioni dei commenti solo per evitare spam: appena letti li metterò online.