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    mercoledì 19 dicembre 2012

    ADVAITA PER OCCIDENTALI CATTOLICI E CRISTIANI


    Certamente per la mentalità occidentale, almeno una parte di essa, l'advaita è qualcosa di suggestivo, ma raro, interessante, ma da salotto tra cervelotici pazzarelli e magari arroganti intellettuali.
    Non è così la realtà, il messaggio della advaita è semplicissimo e forse per questo complesso, specie per la mente: esiste solo la realtà, l'unità. Tutto è illusorio o appare tale, in fondo non c'è molta differenza, e solo vivere la realizzazione, sperimentarla, seguirla, con dedizione e costanza porta a scoprire di essere il tutto e la realizzazione.
    Il metodo è l'indagine. L'interrogarsi chi io sono, andare fino in fondo ed oltre, con onestà verso noi stessi. È conoscere Dio, la sua voce, la sua totalità, sscoprire di essere anime, andare oltre i dubbi e le paure, e solo
    l'amore quello vero, quello universale è il vero mezzo. Ama il prossimo tuo come te stesso è validissimo e la fede e l'amore in Cristo come salvatore è tutto. Ma ci vuole lavoro in questo, e soprattutto cuore puro ed aspirazionea a Dio, al comprendere e compiera la sua volontà che è la mia. Non ci sono livelli, ma fasi che sono sempre e solo espressioni del tutto, di dio.
    Il dualismo è un prodotto della mente,e la cultura occidentale vive in questo e da moltissimo peso alla mente come facoltà di pensiero considerata addirittura come il vero essere ed essenza del essere umano (ma non è così). Uno è ciò in cui  si identifica; la liberazione è necessaria finchè c'è senso di schiavitù e sofferenza. Forse la sofferenza continuerà ma sarà un altra cosa quando davvero realizzerai di essere il sè , si essere figlio di dio nella comunione dei santi.
    Non c'è nessuna ambizione in questo visto che cristo stesso ci ha chiamati a questo, e il suo amore non fa differenze. È l'idea del dio solo buono, del buonismo che a volte cozza con la realtà; il certo è che con la giusta aspirazione e la grazia di dio tutto si realizza e la vera realizzazione è nel campo del essere.
    Dal punto di vista psicologico siamo nel sè, siamo il sè stesso ed il sè individuale è il sè universale, nel senso metafisico.
    È tutto qui. La mentalità occidentale totalmente scientista e logica, che basa la realtà solo su ciò che è verificabile e riproducibile con il metodo scientifico, se è totalmente regida in questa direzione non può sperimentare e dire nulla su ciò. Il sè non è visibile, non è misurabile, è sperimentabile soggettivamente. La scienza si basa sulla fede della validità del metodo scientifico. La grande accusa è verso chi segue un certo percorso 'spirituale'o psicologico di credere in ciò che gli viene detto, ma in analogia, la scienza fà la stessa cosa. Si crede nel metodo scientifico e si, un esperimento deve essere riproducibile, senza dubbio ma non tutti possono riprodurre ogni esperimento per verificare per vari motivi,(conoscenze tecniche, fondi, non mi vedo nel mio cortile a montare un acelleratore di particelle) così che ci si basa sulla fonte di tal esperimento, così come nel ambito spirituale il punto è la fonte ed i criteri ma se già a priori si esclude qualcosa o non la si vuole vedere nel suo insieme, difficilmente si potrà comprendere. Nello stesso modo non appoggio dal punto logico voler forzare alcune scoperte scientifiche a sostegno di qualche metafisica che non sia finalizzata alla reale comprensione della nostra natura profonda e del essere.
    Esempio i raggi psi per i poteri telepatici e telecinetici, o altra follia esaminare la materia spirituale di dio. Alcuni temi, come il sesso degli angeli, sono argomentazioni assurde a priori, pure oziosità intellettuali e follemente per qualcuno possono essere veri e propri problemi esistenziali.
    L'occhio è da dare al essenza del messaggio. Che gesù cristio sia davvero esistito o meno, che la vergine maria davvero fosse tale o no, lo fosse solo simbolicamente o anche fisicamente, non è così importante. Importante è la fede, vera, il desiderio, l'ardore dal più profondo di poter realizzarsi, di incontrare Dio, l'assoluto, la verità, il resto sono mezzi, moduli, strutture della mente.
    Che il pane ed il vino consacrati restino con un esame fisico pane e vino e non sangue e carne, è irrelevante, così come se si trasformassero davvero fisicamente: la fede, l'aspirazione, la trascendenza sono gli strumenti per andare oltre i veli delle illusioni. Questo non è credere  in qualunque cosa qualcuno ci racconti, il punto è credere, mettere alla prova, argomentare, ma comprendere quale sia il vero senso della tal cosa e vivere anche emozionalmente esperienze 'irrazionali', che sono parte del tutto, così come l'imcomprensibile per sua stessa natura ed il metafisico oltre ogni cosa, che solo il principio di indagine per negazione ci può far conoscere (per dirlo in qualche modo).
    In tutto questo processo vedremo le nostre illusioni, le nostre paure, la radice dei desideri e di tutto, e lì il vero essere, la vera meta è l'universalità, l'incondizionato, l'esperienza più alta raggiungibile da un essere umano e la più vera.

    Le sacre scritture diventano un supporto della tal esperienza, ma ognuno in sè deve cerca dio, l'assoluto in dialogo con se stesso. Le religioni sono una delle espansioni di questa esperienza, organizzata, chiusa in una istituzione. Possono essere e possono non essere di aiuto in tal ricerca, dipende dal approccio ma ho fede nella vera aspirazione di chi cerca, il punto cosa si cerchi e con quanta purezza di cuore. A volte si le religioni hanno fatto molti danni, o meglio gli uomini rinchisi in esse. Le religioni diventano a volte il gioco della religione, della unica vera, santa, della lotta contro le altre, infedeli e perverse. Un gioco che non mi piace e lasci ad altri. Dietro c'è solo quella paura e quei desideri che non permettono di essere davvero il tutto e di andare oltre il velo delle illusioni.

    In questo blog parlo del 'mio' percorso, e si contraddizioni non mancano, ma sempre scrivo con sincerità. Non sento rancore contro nulla e ho fede che tutto segua il giusto corso, quello che a volte ci manca è costanza, visione ferma, chiara, e tanta pazienza.

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