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    lunedì 24 settembre 2012

    IL PUNTO PER ORA

    Mi ritrovo a fare un breve punto di incontro con me stesso, sempre che abbia smesso di farlo, per cercare di capire come le cose scorrono e cosa ho compreso della vita. Ho compreso tanto ma a volte proprio male hahahaha!
    Ognitanto trovo qualche riflessione che mi colpisce, a volte poi mi rendo conto che si contraddice con altre, ma svolte la sua precisa funzione per quel determinato momento di farmi comprendere qualcosa... è come se dal marasma del tutto qualcosa bussa dicendo "hola, mi chiamo la tal cosa, forse non mi sono mai presentata in questa maniera e così abbigliata, volevo far presente questo, questo e questo..." Ma dai... riflessione nuova o riflessione vecchia ma con una salsa differente al solito, ma dai giustappunto oggi che mi ero questo se...
    Non credo esista una risposta univoca, statica ed universale per tutte le nostre domande, o meglio forse si o come minimo alcune che arrivano al nocciolo della sorgente delle nostre domanda, ma tutto entra poi nei giochi della mente e nel costante scambio di dati, di input, di interazioni... così da creare un enigma quasi del tutto inafferabile, ma credo sia solo parte del suo stesso gioco.
    Ogni sistema diventa un metodo per realizzare qualcosa, ma sempre ci troviamo a che fare con contraddizioni, finchè non afferriamo tutto anche l'idea che una parte del tutto rimane inafferabbile. Sempre ci danniamo per poter prevedere gli eventi, fare le scelte giuste, non soffrire o soffrire solo per un vero valido motivo o per raggiungere un piacere più grande poi, ma la verità e che non si è certi dei risultati delle cose, non dei grandi eventi e non sempre.
    Ci impuntiamo poi in alcuni aspetti della vita e lottiamo per una parte, a volte molto particolare della verità (considerando come Verità il tutto, lo sò definizione un pò assolutista e filosofica) fino ad arrivare a denigrare le altre parti della verità od esprimere giudizi globali delle persone sono considerando cosa ne pensano di una tal cosa, senza contare cosa significhi davvero per la tal persona il tal argomento, o cosa ne sappia o cosa davvero gliene importi.
    A volte diventa difficile essere coerenti con noi stessi, specie se non ci si ritrova d'accordo con certe idee avendo vissuto, scoperto qualcosa di nuovo o vista un'altra inaspettata prospettiva.
    E a volte il ciclo si ricompie, ci si aggrega con chi ha la tal idea, fazioni, chiusure, a volte si matura e pur sostenendo certe idee si cerca di essere più pacati e di rispettare gli altri, anche in idee che non si considerano corrette.
    Poi si sà c'è il gioco dialettico, a volte la ragione ce l'ha chi sa come prendersela, sfruttando ignoranzia, carisma, pigrizia degli altri, ed altre diavolerie dialettiche. A volte vorrei tenere sempre acceso un fuoco e bruciarci sempre ogni idea, ogni istante della mia vita, della vita meglio. È bene poi essere forti molte persone adorano ferire, la lotta, il sangue a più livelli e lo fanno per più motivi. Per essere stati loro stessi feriti, per amare il sapore del suangue, a volte pure per noia, per deviazione, altre pure per lavoro.
    Non credo esista una situazione o un dialogo che sia uguale ad un altro, almeno simile, ma non del tutto uguale, cambiando sempre qualcosa negli interlocutori; credo la cosa possa cambiare quando qualcuno inizi a rappresentare non tanto le sue idee ma quelle di un gruppo. Li le clonazioni non mancano, con piccole variazioni. Abbiamo questa indole a cercare e portare avanti una crociata, una impresa, qualcosa che dia davvero valore e senso al nostro esistere, come se già esistere non sia sufficiente, ma potrebbe essere una affermazione semplicista lo ametto o forse una valutazione dopo un certo cammino o forse solo un cercare di amare la vita in se stessa a prescindere. Ma... ma non siamo fenomeni isolati, siamo parte di una società, di un gruppo, con molti sottogruppi, culture e sotto culture con i suoi giochi di fazione, identità, potere.
    Ho accettato tutto ciò, mi è pure costato fatica e a volte ricado o in una fazione o nel disprezzo del gioco, ma è cattivo karma se mal usato lol
    Esistono tanti modi di vivere non solo uno, ed ognuno ha punti di forza e di debolezza, per così dirlo. Non sò dire se uno in assoluto sia meglio e se sia meglio per tutti, e se lo sia sempre in ogni occasione. Credo che dobbiamo abituarci ai cambi ed alle cose spiacevoli e trovare il nostro modo per continuare sempre, fino ed oltre alla fine. È bello essere coerenti ma anche ognitanto cambiare, ma come sempre dipende dal momento, dalla situazione, dal contorno...
    Essere davvero liberi credo davvero sia essere, esistere, ora, in questo momento coscienti di essere e di fare quello che stiamo facendo sentendo che è il meglio che possiamo fare in questo momento. È un prenderci per mano con amore e dire "sono qui, e soprattutto sono" :)
    Le formule magiche servono per comprendere le cose, ogni risultato cade sempre nel divenire ed è soggetto alle sue regole.

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