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    domenica 1 aprile 2012

    E ADESSO?

    Aahahahha! Mah, che domandone. Lavoriamo bene con le nostre pratiche e per qualcuna delle infinite vie raggiungiamo la realizzazione... però non dura. Tutto ritorna come prima. Si afferra solo una parte... o tutto solo per poco...Ci scarichiamo in qualche modo... poi si con i rituale e altre pratiche tutto si assesta un pò però non resta permanente... O abbiamo ispirazioni, visioni che si ci aiutano però con il tempo si rivelano meno esatte, se non fallaci.
    Perché?


    Uno realizzato nel se vive sempre solo in se stesso e non serve a nulla... è oltre al dualismo... vive come una pietra, meditando sempre?

    Nelle 'mie' meditazioni e riflessioni le sentivo e chiamavo come tendenze, necessità profonde, radicate nella nostra mente. Alcune sono fondamentali per il mantenimento della salute, igiene del corpo, anche di una certa presentabilità, altre sono desideri grandi e profondi, di natura sessuale, di voglia di cambiamento, di aiutare gli altri, di essere partecipi di qualcosa, e via via dicendo...
    La stabilità nella realizzazione si costruisce con il tempo, passo a passo. In realtà è ciò che davvero siamo, totalità del tutto in tutto senza esclusione e giudizio, nulla perché senza attaccamento. Queste tendenze della mente sono da sradicare, non ci permetto di stabilizzarsi in ciò che siamo. Esistono molti metodi, basta provare ed insistere. Bhakty yoga, sadhana, karma yoga, mantra yoga, hatha yoga, per usare un pò di termini indù, interrogarsi su noi stessi, sulla nostra vera natura, studiare testi di varia natura,... la realizzazione è una sola, in realtà è solo scoprire e fissarsi di essere realizzati, però trascendendo molte cose. Noi siamo il sé.
    Non è necessario ritirarsi da tutto e vivere soli in una montagna a meditare. Potrebbe esserlo, ma non per tutti e non sempre. Una cosa è certa bisogna lavorarci per ottenere, ma finché esistono le tendenze... ogni acquisizione non sarà per sempre. Da ogni samadhi si ritorna sempre finché non esiste differenza tra il dentro e il fuori. Tutto tende ad assestarsi in qualche modo.
    Il karma yoga nel senso di condotta di vita che decidiamo di seguire senza dubbio risponde alla seconda domanda. A seconda del sentiero scelto si continua a portare dettagli esterni del metodo; amore, tolleranza, collaborazione quasi sempre sono in ogni cammino. Aiutare gli altri é adorare il sé. che siamo noi stessi. Per questo nulla è esterno, non ha senso parlare di un esterno o un interno. Ci perdiamo nei colori delle vele della barca, e non curiamo altri aspetti importanti...

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