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    lunedì 22 ottobre 2012

    LUTTO


    Mi sento molto triste, hanno assasinato qui vicino casa una persona che conoscevo, che ha lavorato con noi; 10 spari, nel torso, in una gamba, nel collo, mentre cercava di scappare dal sicario, che coprendosi il capo con un cappuccio lo ha freddato. Il corpo li disteso in una pozza si sangue. La polizia allontanando tutti per cintare la zona. La sposa, vedova da qualche secondo gridando come folle, piena di disperazione. E i pensieri "non posso crederlo, perchè proprio lui con tutta la gentaglia che c'è, ed ora... la sua bimba di 10 mesi, sua moglie..., e sta polizia che rompe per cingere la zona, che allontana e non farà nulla per incontrare gli assassini, un pò per troppo lavoro, un pò forse ne gli importa è un morto come tanti, che tutti i giorni trovano riversi nella strada".

    E i ricordi. Una storia forse come tante, di una persona che ha lottato per realizzare qualcosa nella sua vita, di sollevarsi dalla povertà e forse si qualche scelta sbagliata l'ha fatta, ma si muoveva in un ambiente che non era per lui, un ambiente crudele, spietato, falso, di tradimenti ed umicidi facili. Per come lo conosco era una persona onesta, responsabile. Quello che riusciva a gadagnarsi facendo comissioni di vario tipo, serviva per mantenere il padre, la madrea, aiutare la zia, ed ora la sposa ed il figlio. 35 anni, qualche mese di carcere in passato, un etichetta che ti chiude ancora di più le porte. In cuor mio sento che non meritava quella fine, che meritava qualche buona opportunità che non è arrivata, o che è durata poco. Non aveva neppure un arma, non lo abbiamo mai visto incazzato per qualcosa, mai volgare, sempre sorridente. Non è da me piangere per un morto, ma in questo caso la cosa mi ha colpito molto. Vedo la vita di tanta gente, alcuni che stanno dal lato peggiore ma non necessariamente sono persone malvagie, e a volte pagano per altri. Non si sà del tutto il motivo, ora si creeranno leggende, teorie e storie; l'unico che poso dire è che non ci hai mai rubato ne un centesimo ed avendone l'opportunità e non ho mai visto traccia di violenza o malvagità in lui. Mi ritorna l'immagine del suo corpo sdraito sul suo stesso sangue, ancora liquido, fluente e la sijin (è un corpo di polizia che compie rilevamenti sui corpi delle persone assinate) che scatta foto esaminando i fori delle palottole nel suo corpo. Addio Ector.

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