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    giovedì 22 marzo 2012

    ARCANA ARCANORUM alias Mistero dei Misteri

    Tutti ci interroghiamo in qualche modo sul senso della vita sia nostra, individuale, che in modo universale. Spesso accade come conseguenza ad un qualche tipo di crisi, ad un senso di disagio, o anche ad una curiosità interiore, necessità di completarci in qualche modo, di realizzare qualcosa, di dare un senso a qualcosa o a tutto. Tutto umano insomma.Ma che cazzo è sto mistero?
    È qualcosa al intorno del quale si sono costruite molte cose, è qualcosa che permette di conoscere molto di noi stessi e degli altri, è anche qualcosa che giustifica molti atti ed è qualcosa spesso frainteso.
    Sembra di parlare della terra che non c'è eppure esiste ahahaha!

    Certo è che tutto possiamo conoscere sperimentare in qualche modo questa verità che per definizione è totalmente inconoscibile. È il se, il tutto, ma anche il nulla (nel senso di vuoto).
    Sembra esser qualcosa che si conquista poco a poco o forse è il vivere in quello stato che è la nostra vera natura profonda qualcosa di progressivo.
    Alla luce di questo ogni organizzazione e maestro non sono necessari, non per questa realizzazione o lo sono nella complementazione, forse nel andare oltre ad egoismo e dualismo. Riflettevo che i vari gruppi sono in funzione degli ottenimenti ed insegnamenti di un maestro, che è qualcuno che dovrebbe avere realizzato e quindi incarnare una certa verità ed essere in grado di guidare qualcuno alla sua realizzazione, però sua del allievo non sua del maestro. Seppure sempre si parli della stessa meta.
    Tutto questo gioco serve se ci si pone nella prospettiva di accettarlo e solo in questo ha senso. Ma è necessario? Se uno lo sente, lo vuole vivere ma in assoluto, no. A volte si corre di albero in albero cercando frutta differente, senza mai assaggiarla e si rischia di morire di fame e non accorgersi che era in ogni luogo!  Magari pure il gusto già ci era noto.
    Non esiste parola di dio rivelata o verità proferite che ci cambieranno... non senza un grande lavoro costante da parte nostra. Il senso della venerazione del guru è trascendere noi stessi, ma non è sudditanza estrema. Se non si è sempre felici o quasi, se si sentono odio e separazione, se il cuore non è pieno di commozione, sensibile, ma anche fermo come la mente nel infinito e nella grandiosità del tutto, manca qualcosa, forse. Se si crede che in assoluto un gruppo abbia più verità di un altro, beh qualcosa mi lascia perlesso. Si certo alcune azioni rendono la vita più complessa e creano maggior disarmonia, dolore, insoddisfazione, perversità, e sono al servizio della totale strumentalizzazione di qualcuno o di un gruppo, ma anche così uno potrebbe andare oltre al dualismo. Ad ogni modo la grande verità inesprimibile, archetipa, resta sempre lì, uguale da sempre, e noi siamo quella verità perché pervade ogni cosa è ogni cosa ma siamo come stratificati, con altre parti con la loro indipendenza. Per questo si parla di dio come armonia del tutto, quando c'è questo equilibrio le cose sono più chiare. In questo si parla di purificazione e i rituali, le regole, dovrebbero servire a questo scopo. Peccato sarebbe quindi ciò che ci separa dalla realizzazione di noi stessi, nel profondo, di qualcosa che sia definitivo... ( ma lo è davvero?). Ogni tentativo di spiegare questa verità diventa un folle blaterale, ogni argomentazione un logico artefatto, e a volte cercando di fare i fighi o di aiutare nel cammino, beh rendiamo più torbida la ragione.
    Spesso questo tesoro segreto è utilizzato per aumentare il potere di un gruppo o di qualcuno, e a volte siamo così ciechi da credere in questo folle gioco.


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