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    lunedì 30 gennaio 2012

    OVVIETÁ

    Non só fino quando dovró continuamente vivere questo samsara di riscoperte, il dubbio che si affiora alla mia mente é finché sia necessario... se avessimo maggior fiducia in noi stessa e nella via, e ci accorgessimo che davvero costantemente per strada, seguendo noi stessi, sempre possiamo trovare richiami alla nostra vera natura e alla felicitá? O almeno tante piccole tracce...Mah... :)
    Ho ritrovato il tao-te-ching e mi sono ricordato che la via del tao e quella della non dualitá advaita, sono la stessa cosa, con termini differenti.

    Cosí speculo che la fede in dio, da adulto responsabile, puó indubbiamente portare allo stesso risultato. Il difficile é restare vuoti e puri, ricettivi sempre, agire ma senza attaccamento, peró senza fare le cose alla cazzo.
    La difficile via del equilibrio.
    Ho anche compreso che la mistica sufi e la cabalah, puntano alla stessa meta.
    Anche certi percorsi iniziatici piú moderni, come massoneria ed affini.
    Il punto come é come viene condotta la cosa, i reali intenti ed i risultati di chi ne fá parte; non nascondo poi di notare moltissime paranoie, paure e rancori verso certi gruppi, a volte anche con ragione di causa, altre volte sono solo giochetti di potere, proiezioni di paure.
    Mi piacerebbe tutti fossimo un pó piú come il tao, e saggi.
    Abbiamo ottenuto alcune libertá che ci hanno resi ancor piú schiavi di noi stessi e dei nostri blocchi. É ora di imparare ad usare bene le cose.
    Dio ha lavorato durmente 6 giorni per costruire il mondo ed il settimo si é riposato (non indica forse che tutto ha un suo corso? che c'é una sorta di distacco da ció che si fá? Peró lo si fá al meglio mentre si lavora.

    "Se non ritornerete come bambini non entrerete mai nel regno dei cieli" disse un tale.



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