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    domenica 13 gennaio 2013

    L 'IO SONO'


    L'io sono è il fondamento della manifestazione.
    Nella cabalah è il nome divino di kether, la prima emanazione. Per nisargadatta meditare l'io sono è il fondamento di tutto. L'essere, impersonale, il sentire di esistere è la voce interiore e primordiale nello sviluppo del essere umano. Da lì si attaccano tutti i nomi e le forme. Da lì giunge tutta la complessità come la mente la percepisce via via scendendo.
    Ma cos'è questo io sono?
    Dove ha avuto origine? Quando?

    Mi appoggio ai ricordi, ed arrivano fino ad un certo punto, poi è una certa deduzione ed immaginazione che vive le varie situazioni.
    Immagino che il nome sia stato appreso dal ripeterlo da mia madre, padre, zia, ... così come i nomi degli altri. I colori erano sfuocati e questi suono erano solo suoni, percezioni, doveva svilupparsi tutta la complessità del ego, della personalità,...
    Ed ancora prima? Nel ventre materno? Già sono speculazioni, non posso dire nulla. Forse qualche memoria ancestrale per dirlo in qualche modo segnalava il fatto di essere ed esistere, ma era senza dubbio differente da quello sviluppato con gli anni e le esperienze. Il suono del battito del cuore, della pulsazione della vita, ritmico, di quel impulso,...
    Ed ancora prima? Una immagine supposta dei miei genitori copulando. Questa fù l'origine fisilogica dello sviluppo di questo corpo e probablimente di ogni altro corpo fisico.
    Vedo tutto come un processo, con infinite tappe, con rimescolanze di elementi, interazioni di cose a più livelli da cui questo 'io sono' nasce.
    Questo implica che non sono questo 'io sono'. Sono una illusione, un riflesso di eternità, ma quello che pensa, parla è negli elementi, nel gioco della causa effetto. Credo nei veda, nelle parole del maestro che dice tu non sei questo, sei quello, quello che è più un la, che sempre è e non è e di cui non si può dire nulla, che non si può esaminare, nominare. Lo sono sempre stato, lo sarò sempre, come tutto e nulla. Anche siamo figli di dio, non siamo di questo mondo dei vangeli echeggia la stessa verità, ma non cerco più prove, accetto questa 'verità' e tutto continua a scorrere in qualche modo, ma non è più lo stesso di prima o forse è ciò che sempre fu...
    Mi immaginavo la fine di tutto, ed in un certo senso lo è ma... beccato un altro pensiero, fugace, con base di desiderio, legato al avere un corpo, una mente, dei progetti, delle costruzioni mentali...
    Lasciamo che il vento lo porti lontano :)

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