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    sabato 8 giugno 2013

    CRITICARE

    In seguito ad una minidiscussione di stamattina mi sono messo a riflettere sul fatto di criticare. Pur considerando che la ragion critica abbia il suo perchè, ed è parte della mente e della logica mettere in discussione le cose per comprendere cosa possa essere meglio fare, o cosa cambiare, anche se credo che tutto questo processo decisionale sia solo una parte di qualcosa, a cui spesso ci si appoggia, ed ha la sua utilità, mi trovo a considerare il criticare per criticare, il punzecchiare. Seppure possa avere la noia come motrice, o magari la voglia di spronare per qualche ragione, non sempre si comprende e si vede perchè e per come una tal persona si sia comportata in un certo modo.

    Ma lo si critica. A volte pure insulta. Ammetto che a volte potrebbe servire per smuovere da una certa situazione, ma è un rapporto adulto bimbo e la pressione di sentirsi giudicati e non compresi stanca. Certo che è molto vago il mio discorso, dipende dal caso in questione ovviamente, ma sempre c'è superiorità da parte di chi critica, e nel caso si espongano le proprie posizioni ci si ritrova l'etichetta di essere permalosi, di prendersela per tutto.
    Comprendo quindi, o meglio mi ricordo, che ci sono diversi livelli di comunicazione così come di ruoli giocati ed anche ciò ha il suo peso in una conversazione.
    A volte i ruoli non sono così flessibili e ciangianti. Ci sono poi giochi retorici usati per mascherare comportamenti magari anche un pò agressivi... "non prendertela però sei un coglione, testa di cazzo, idiota che non ne cominerá mai una giusta"... È un pò come dire tieni questa benda, e dare una coltellata, in fondo ti ho dato una benda con questa ti puoi curare.
    Ma comprendo che anche questo sia un gioco, e vedo come forse a volte pure io l'abbia fatto. Beh non mi piace come gioco, smetterò di farlo... hahhha!
    Sicuramente se la cosa ha fatto presa c'è qualcosa su cui ha agito e c'è da vedere cosa... probabilmente una bassa considerazione che abbiamo di noi stessi, o sentire dolore e sofferenza per una certa situazione e sentire il sarcasmo come un infierire su qualcosa che ci duole. Noto che a volte agiamo come bimbi cattivelli che si sollazzano nel prendere in giro ed offendere, ma come bimbi si piange e ci si rialza per continuare a giocare, fino al ora di cena... ;)

    Aggiungo una nota, semi ripetitiva, credo sia interessante comprendere cosa ci abbia ferito, ed anche quali parole sono state usate... a volte si proietta sugli altri qualcosa che riguarda noi stessi (versione no advaita della cosa hahaha).

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