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    sabato 8 giugno 2013

    LA FEDE ED IL CREDERE

    La fede ed il credere in qualcosa, credo siano dei temi interessantissimi ed anche utili nel vivere.
    Spesso si suggerisce o si esclama "avessi fede in qualcosa"... altre volte si denigra il credere in un sistema di ideologie che si considerano infondate ed illogiche.
    Per me fede e credere significa considerare qualcosa come vero, attaccarsi a quel qualcosa sia con la mente che con il cuore. Fede e credere è vivere una certa verità, considerarla importante. Fanatismo è odiare e denigrare le altre sfacettature della stessa verità. Ma non è dunque autoconvincimento di qualcosa? Anche, ma vediamo come funziona la mente, che è come sempre la chiave di tutto.
    Con la ripetizione di qualcosa, con il soffermarci la mente, rifletterci, ragionarci, si rafforza. Anche la fede funziona così. Ma fede può anche essere nella logica, nelle abilità di un manager particolare, nella propria
    compagna, ...
    È improtante credere in qualcosa per il fatto che la mente cerca sempre di credere in qualcosa che piaccia o meno. Vedo scientisti estremi che cadono nel fanatismo scientifico e poi criticiano quello religioso, solo mostrano una tendenza fanatica, hanno cambiato l'oggetto ma resta lo stesso meccanismo. (Non stò attacando la scienza sia chiaro). Si apre poi il tema sul pensare positivo, e ci sono come in tutto contrastanti opinioni. Per me è saggio trovare qualcosa di davvero saldo su cui appoggiare le nostre credenze. I sistemi religiosi creano dogmi, sia perchè dovrebbero essere parti di un metodo per mantenere e rafforzare la fede, sia per mantenere in piedi un'istituzione. A volte le due cose cozzano, i metodi non sono compresi e dove c'è potere si abusa. Il vero centro stabile, secondo la mia visione, è in noi. È come una linea che attraversa ogni cosa nel suo cammino, come un punto che contiene tutto, ed è in tutto, siamo un buco come disse qualcuno (Nisargadatta) che è qui ma appartiene a qualcosaltro.
    Le religioni poi, così i vari santi, sono personaggi nel teatro della vita che giocano un ruolo, è la loro essenza eterna, il resto è nella commedia viviere.
    Fede e credere è un costante esercizio per crescere e rafforzare il nostro legame con l'eterno. Dio è sommamente buono, ma solo se si vede tutto dalla sua prospettiva, che è in tutto ma oltre tutto. Passioni, desideri, ingiustizie sociali, sono parte del gioco che come esseri umani interpretiamo; il ruolo che giochiamo si può cambiare o possiamo giocarlo in modo differente, anche il cambio è parte della commedia, che tutti divinamente interpretiamo. Il vero eremo è il nostro cuore, noi stessi siamo la fonte del nostro vivere. Spesso ci si perde troppo nel criticare senza cercare di comprendere. Imporre non credo abbia senso, diffondere la felicità che si sente si, ognuno poi l'adatti come vuole o la respinga, ma è qualcosa tanto dentro di noi che sembrerá conosciuta da sempre.

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