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    giovedì 18 aprile 2013

    QUALCHE MASSIMA PER MEDITARE

    Ho sintetizzato una parte del Advaita vedanta, creandome anche una specie di piccolo rituale ante meditazione, o come meditazione stessa; in vero sono alcune delle massime che descrivono il significato di Advadhut.

    Estendendo la mano destra, ripeto "Libero da speranze", estendendo la mano sinistra, in modo naturale, come dire sono qui "Libero da aspettative", movendo le mani le mani congiungendole "Senza desideri", unendole al petto "Nel eterno presente", toccando la fronte con la mano destra "Puro di mente", toccando poi il petto "Puro di cuore", alzando la mani al cielo "Contemplando costantemente l'essere", e poi sentirsi
    estaticamente l'essere ma anche oltre, l'atman, che è ciò che veramente è e siamo. Si potrebbe anche ripetere "Sono quello" riferendosi al assoluto.


    Possono partire poi molte meditazioni a vari livelli e pure disquisizioni filosofiche; potremmo anche sentirci contro l'idea di abbandonare speranze, desideri ed aspettative... In fondo queste sono indicazioni per un certo cammino, che ci porta a comprendere chiaramente di essere transitori, soggetti al gioco della vita, un gioco di cui nel profondo siamo gli artefici ma oltre al gioco dell'individualità che è illusoria. Così godiamo un parte di quel eterno paradiso, ma sappiamo che l'essere è anche oltre a ciò.
    Lasciamoci andare ;) Siamo l'eternità

    Aum Tat Sat


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