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    domenica 16 dicembre 2012

    IL LACCIO


    La nostra mente ha bisogno di un laccio, di una catena, di un ancoraggio, di qualcosa che con coerenza gli dia una direttiva ed un collegamento tra le cose.
    Il realtà noi siamo questo stesso laccio come il tutto; questo processo di collegamento e le sue modalità è ciò che da forma al informe e ne condiziona l'agire. La mia mente stava comparando i vari sistemi mistici e religiosi, e le differenti teologie e modalità di realizzazione trovando che in comune c'è la fede nel metodo, ci sono i rafforzi, e quanto si realizzaza dipende moltissimo da quanto si lavora per realizzarlo e si serve qualcuno che è più avanti o meglio ancora che sia giunto, ma a volte si fà espressione di un solo metodo particolare. La mente, finchè è debole si può confondere andando da un metodo al altro, senza contare che a volte i vari rafforzi implicano sensi di colpa in caso di abbandono,... non esprimo nessun giudizio a riguardo ma insisto sulla importanza di stabile contatti utili e davvero costruttivi per non confonderci ulteriormente.

    Anche la parole sono importanti, come sappiamo bene parlare di diavolo con un cattolico vecchio stampo dualista o con un metafisico new age è necessario un libro di definizioni per non fraintendersi oltre al dover lasciare il pregiudizio di viva il mio gruppo siamo gli unici ad avere la verità (e qui la mente potrebbe confondersi ma sempre lo fa in qualche modo ahhaha).
    I metodi, i lacci, sono metodi e lacci: quando si realizza davvero si è uno con il tutto e basta. Se il corpo fisico continua e qualche effetto del amacha karma continua, è solo per effetto del gioco del tutto per dirlo in qualche modo, ma è come un automa che agisce (senza desideri e passioni, beatitudine piena, stabilità e si la compassione potrebbe non mancare :) ).
    A volte il metodo si continua ad applicare per tramandarlo ad 'altri', altre volte perchè la pratica continua ad essere necessaria, altre per pura inerzia e nulla più. Guardiamo sempre dentro, a quella luce, a quel essere, a quella realizzarione. Se la vediamo nel maestro cerchiamola in noi. Copiarlo in qualche modo è normale, ma in fondo tutto non è in qualche modo un copiare? O meglio finchè non si comprende che , per dirlo sempre in qualche modo, è il potere proiettivo ed ingannevole della shakty/mente, che è uno con il Signore Supremo.
    Aggiungo poi che nel gioco di chi ha ragione (tutti e nessuno ma c'è chi si sbaglia di più) il peso è molto dalla preparazione di chi parla e da l'esempio. E diciamoci chiaramente che più esempi di rettitudine e felicità 'onesta' nel mondo male non fanno per nulla. Non comparto questo screditare e deridere, anche se adoro l'ironia che in fondo è espressione di ananada, ma quando è benevola o con davvero un fine elevato. Le varie influenez culturali poi continuano ad avere la sua importanza ed essere un fattore di un certo peso anche in ciò. La verità è una sola, ma ha tutte le forme e tutto è sempre collegato con se stesso in qualche modo. La ment fá il suo gioco, così come una mano o un piede ha una certa struttura ed una certa funzione. Mi rendo sempre più conto che quello che pensiamo a più livelli condiziona tutto, il nostro modo di vedere la vita, di vivere, di essere, di manifestarci, di creare piacere ed orrori, e credo sia importante conoscere questa nostra parte e bene e poter realmente andare oltre l'oceano del samsara. È la paura che ci blocca, la pigrizia, i vari giochetti e vizi acquisiti, a volte cercati, a volte trovati e a volte siamo puntigliosi e critici nel particolare e non comprendiamo che in senso di certe cose è nel andamento, il particolare a volte è solo un dettaglio, ma per la mente certo alcuni dettagli hanno molto peso. Concentramici in un cammino, con fede, coraggio, forza, costanza e non critichiamo ciò che non conosciamo, troppa gente parla di dio senza conoscerlo e sono solo pettegolezzi :)

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