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    lunedì 31 dicembre 2012

    SOLDI, STERCO DEL DIAVOLO O FONTE DI ETERNA FELICITÀ


    Ritorno sul tema denaro, elemento che nolento o volenti è conesso alla vita moderna (e non solo tanto moderna).
    Ho letto una considerazione che mi ha particolarmente illuminato, su come il denaro e l'economia siano sempre più qualcosa di impersonale, con un suo modo di essere e girare, una energia che fluisce secondo dei suoi propri meccanismi non sempre così prevedibili (per non dire forse per nulla hahahaha! mi sembra così complicata l'economia sinceramente). Cresciamo e comprendiamo che per fare qualsiasi cosa ,o quasi, ci vogliano i soldi. Vediamo come siano parte di tutto (togliendo alcuni progetti volutamente gratis o a prezzo simbolico o libero o di scambio) e come la vita del essere umano sembra ridotta a questo. Lavorare per guadagnare (e non lavorare e guadagnare) e a volte sentirsi molto insoddisfatti. La frustrazione porta a
    proiezioni e speranze di vincite milionarie o magari non tanto milionarie ma che diano un aiuto per poterci pagare bene considerati oramai normali per tutti ma forse lo sono un pò meno in questi tempi.
    Per un certo periodo ho considerato anche con disprezzo i soldi, vedendoli la causa di molti mali, ma è una visione falsa, sono dei mezzi e tutto dipende da che valore in se stesso uno gli da e cosa si sente disposto a fare per ottenerli.
    Sono un oggetto come tutto, a cui diamo significato, su cui priettiamo energia, a cui diamo importanza. Fare soldi e saperli amministrare diventa un modo di dire ce l'ho fatta, sono realizzato. Ma i fattori sono molti, e i soldi possono diventare il dio malvagio e malefico, che diventa il pretesto per calpestare chiunque per il fatto di poterlo fare (o volerlo fare) e giustificando la cosa in vari modi a noi stessi (non cadrò nel moralismo, lo prometto ahhaah).
    Però comprendo chi ruba, chi uccide per i soldi, chi fà di tutto per continuare a sopravvivere (ho detto comprendo leggete bene). Ho anche pensato come una cosa sia il valore simbolico o di utilità effettiva di qualcosa o il valore che possa avere per me un lavoro fatto e di come da un altro lato ci sia il valore monetario, tra l'altro ciangiante, del tal oggetto. Tutto entra nel ottica del mercato, può darsi ora non valga tanto, nessuno sia disposto a pagarlo al tal prezzo, e come dice il detto a volte "è meglio piuttosto, che niente" (come si dice a milano) e qui entra pure l'abilità nel saper vendere (mi fermi qui tutti credo sappiamo come funzioni gli scambi commerciali con le varie sfacettature).
    Per alcuni fare soldi è corona del arte di realizzarsi, il sentirsi di fare bene il loro lavoro, e non c'è assolutamente nulla di male in questo e solo il tempo e gli eventi diranno del tutto come sono andate le cose.
    Credo che i soldi non siano ne da deificare ne da demonizzare, tutto dipende da noi stessi e dal potere che gli diamo, e dal uso che ne facciamo. Senza dubbio saperli amministrare bene è importante ed anche cercare di premonirsi in caso di difficoltà, ma non sempre è possibile.
    A volte deroghiamo la responsabilità della deumanizzazione della società ai soldi, ma non credo ne siano la causa in se stessi. Propongo una meditazione sui soldi, sul comprendere cosa davvero significhino nella nostra vita,credo sia un mezzo per conoscerci meglio (e si continuo a pensare che la conoscenza del sè sia tutto e davvero non abbia prezzo, se non il proprio ego ed il duro lavoro, anche pagare un corso carissimo o anni di insegnamenti non può darcela, già l'abbiamo... inganno lo siamo).

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