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    sabato 14 settembre 2013

    UNA COSA CHE NON MI PIACE DELLA BIBBIA

    Rileggendo la Bibbia mi ritrova in particolare una cosetta che non mi piace del antico testamento. A parte la visione di Dio, proprio come padre padrone, che si da libertà , che si avvisa ma terribile nel suo agire se non si seguono le sue direttive (ma parliamoci chiaro, anche Shiva come Rudra è così ed in molte religioni antiche idem, senza contare che la vita a volte davvero è durissima e selvaggia nel suo modo di agire , metaforicamente e manco tanto parlando) ma aggiungo che forse era anche il gusto del tempo e la necessità ad indurre e creare il successo di un tal modello, che comunque continue la sua verità, 
    non mi piace molto quel senso di unione di gruppo, questo essere gli eletti, solo in nostro gruppo, gli altri sono gli empi, non seguono le nostre regole, le nostre usanze. Si Dio li ama, ma non proprio come noi. È qualcosa che ognitanto traspare, certo può essere rienterpretato e il senso di appartenenza ad un culto preciso ha il suo significato, ma mi sembra limitante, c'è molto di più, c'è più imparzialità, più universalità. Certo il sentirsi nel giusto ed agire nel modo che riteniamo eticamente migliore è una cosa corretta, ma come sempre c'è da comprendere cosa si muova davvero nel nostro cuore e nella nostra mente e cosa sia davvero corretto. Tutto questo implica il risveglio di coscienza, nel senso di porre attenzione a noi stessi, agli altri, alle varie situazioni, a come agire... e ci godiamo le conseguenze del valutare il bene dal male la cua soluzione dovrebbe essere seguire le direttive date da dio stesso (leggo sempre il sè in ciò). Personalmente le varie prescrizioni del antico testamente per me sono da comprendere nel contesto storico in cui sono state scritte ed anche nel valore simbolico, mi riferisco soprattutto a certe prescrizioni di rituali e sangue. Il nuovo testamento vá un pò oltre, in certe parti è totalmente in linea con i testi vedici e di altri religioni. Quello che mi chiedo spesso ora, rileggendo tutti stì libri è se davvero chi dice di praticarne l'insegnamento, chi dice di rappresentarne il ministero... ma davvero leggono e appliccano ciò che predicano?
    Aggiungo, da certe parti sembra trasparire che l'empio è senza dio, ateo; beh sinceramente non sono del tutto d'accordo. Comprendo pienamente che per molti Dio è l'aspirazione al bene, al buono, ed è totalmente comprensibile e saggia, mi sembra da psicopatici cercare l'infelicità e la sofferenza altrui, ma come sempre questa è una idea e non sappiamo l'altro  come valuta interpreta le cose e perchè asserisce certe cose. Non possiamo generalizzare. Certo nel contesto bibblico credo che empio ed ateo sono analoghi perchè si intende chi non segue il cammino del amore, l'aspirazione alla elevatezza della natura umana, all'assoluto... ma attenzione a non chiudersi in un estremismo. Dio si compiace di tutto ciò che è amore.
    Dio è intimità profonda, prima di tutto con noi stessi. Differentemente da come si vedano le cose, è dentro di noi che dobbiamo cercare, comprendere, amare. Che piaccia o meno è con noi stessi che abbiamo a che fare, sempre e comunque. Altra cosa che non sopporto è quando si asserisce sia la bibbia il libro più antico del mondo: prima di tutto non è un libro ma una raccolta, secondo punto non è il più antico e l'essere antico non necessariamente rende migliore. Certo non nego la sua influenza nella cultura umana ne che si siano parti straordinarie, specie nei libri sapienziali, anche la genesi è proprio bella. Ma forse questo essere antico ne cresce il fascino. Che sia il libro più letto al mondo non saprei proprio, sicuramente interpretato in tanti modi differenti si hahaha! Pregevole che siano state fatte altre traduzioni oltre a quella cattolica, ne sono saltate fuori delle belle! Ah, altra cosa che mi infastatidisce è il predicare per convertire, ma ha il suo perchè per carità, ma stà cosa del proselitismo non mi piace; mi piace invece lo spingere ad essere profondi nelle cose, a comprendere che siamo vita, vivere, che lo splendore del essere è in ogni cosa, non importa come lo si chiami o che forma abbiamo o in cosa crediamo... ma siamo!

    Edit
    È anche evidente nel antico testamento la posizione del uomo come centro del universo, personalmente al giorno d'oggi la leggerei come un prendere la responsabilità di noi stessi, cosa che forse gli altri animali non possono fare.

    Seconda parte 

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